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Diga del Pertusillo

INDICE DELLA PAGINA

La diga è realizzata in calcestruzzo, ed è massiccia alla base, dove la sua stabilità è assicurata dal peso (comportamento “a gravità”) e snella in sommità, dove resiste alla pressione dell’acqua grazie alla trasmissione della spinta alla roccia delle sponde (comportamento “ad arco”)

Posizione

Corso d’acqua: Fiume Agri
Comune: Spinoso (PZ)
Località geografica: Pietra del Pertusillo

Dati tecnici

Tipologia: In calcestruzzo (arco-gravità)
Quota di coronamento: 533,00 m.s.l.m.
Quota massima di invaso: 532,00 m.s.l.m.
Quota massima di regolazione: 531,00 m.s.l.m.
Franco: 1,00 m
Lunghezza in coronamento: 340,00 m
Larghezza del coronamento: 5,00 m
Altezza della diga: 101,00 m
Larghezza massima della base: 42,00 m
Volume del rilevato: 355.000,00 m³

Caratteristiche invaso

Bacino imbrifero sotteso: 530,00 km²
Capacità utile: 142.660.000,00 m³
Capacità morta: 13.000.000,00 m³

Descrizione

L’esercizio normale è iniziato nel 1969. Riconducibile alla tipologia ad arco gravità, ha una altezza (ai sensi della L.584/94), pari a 90,00 m.; l’altezza di massima ritenuta è pari a 84 m. Lo sviluppo del coronamento è pari a 340 m. La superficie del bacino imbrifero sotteso dallo sbarramento è pari a 530 kmq.

La quota di massimo invaso è pari a 532,00 m s. l. m., cui corrisponde una superficie dello specchio liquido di 7,11 kmq; la quota di massima regolazione è pari a 531,00 m s. l. m. cui corrisponde una superficie dello specchio liquido di 6,93 kmq; dal 01 ottobre al 31 marzo la quota di massima regolazione è pari a 529,20 m s. l. m., cui corrisponde una superficie dello specchio liquido di 6,60 kmq; la quota di minima regolazione è pari a 486,00 m s. l. m., cui corrisponde una superficie dello specchio liquido di 0,64kmq.

Il volume totale d’invaso è pari a 159.170.000  mc; il volume utile di regolazione è pari a 142.660.000 mc; il volume di laminazione è pari a 6.930.000 mc.

L’utilizzazione del serbatoio prevede la regolazione annuale dei deflussi per uso plurimo (idroelettrico, potabile e irriguo).

Bacino imbrifero

Il  bacino imbrifero sotteso dallo sbarramento è interessato da diverse formazioni, risalenti dal Trias fino al quaternario recente. In particolare nei rilievi più alti sono presenti le dolomie, gli scisti  silicei ed i calcarei grigi compatti, risalenti al Trias; alle quote inferiori si riscontrano i calcari bianchi e grigi del Cretaceo medio, successivamente gli scisti silicei, i calcari nummulitici, le molasse ed arenarie tenere ed i conglomerati, risalenti all’Eocene, poi le argille azzurre più o meno sabbiose e le sabbie gialle del Pliocene ed infine, nelle parti più basse, i depositi alluvionali antichi del Quaternario e le alluvioni fluviali e lacustre recenti.

La rete idrografica è assai complessa e ramificata e gli affluenti principali sono in destra il fiume Maglia che confluisce all’interno del serbatoio e in sinistra il torrente Casale e il torrente Alli.

Descrizione delle sponde dell’invaso

La zona interessata dal serbatoio è costituita da terreni argilloso-sabbioso-ghiaiosi depositatisi in un lago pleistocenico esistente un tempo nella zona valliva del corso dell’Agri, a monte del ponte Tarangelo. Ad alcune decine di metri a monte della sezione sbarrata affiorano i terreni argilloso-arenarei, mentre più a monte, l’invaso ricade negli anzidetti depositi quaternari lacustri, i quali poggiano sulla stessa formazione argilloso-arenacea che si spinge a valle e anche lateralmente a quota superiore a quella di massimo invaso. Nelle vicinanze dello sbarramento affiora la formazione conglomeratica, con particolare sviluppo verso la sponda sinistra, lapidea, ben cementata e di discreta potenza nella quale il fiume aveva inciso il solco profondo, con sponde ripide e strapiombanti, ove è installata la diga.

Le sponde del serbatoio hanno acclività elevata in tutta la zona che va dalla sezione di sbarramento fino a circa 4 chilometri a monte di esso, ed acclività più modesta nella rimanente parte del bacino la cui estensione complessiva è di circa 8 km.

Scarico di superficie

La zona interessata dal serbatoio è costituita da terreni argilloso-sabbioso-ghiaiosi depositatisi in un lago pleistocenico esistente un tempo nella zona valliva del corso dell’Agri, a monte del ponte Tarangelo. Ad alcune decine di metri a monte della sezione sbarrata affiorano i terreni argilloso-arenarei, mentre più a monte, l’invaso ricade negli anzidetti depositi quaternari lacustri, i quali poggiano sulla stessa formazione argilloso-arenacea che si spinge a valle e anche lateralmente a quota superiore a quella di massimo invaso. Nelle vicinanze dello sbarramento affiora la formazione conglomeratica, con particolare sviluppo verso la sponda sinistra, lapidea, ben cementata e di discreta potenza nella quale il fiume aveva inciso il solco profondo, con sponde ripide e strapiombanti, ove è installata la diga.

Le sponde del serbatoio hanno acclività elevata in tutta la zona che va dalla sezione di sbarramento fino a circa 4 chilometri a monte di esso, ed acclività più modesta nella rimanente parte del bacino la cui estensione complessiva è di circa 8 km.

Paramento di valle

Sul paramento di valle si sviluppano tre passerelle (situate a quota 525,15 – 499,15 – 473,15) funzionali alle attività ispettive e di monitoraggio dell’opera. Tali passerelle sono inagibili: la passerella a quota 525,15 deve essere totalmente demolita e ricostruita mentre le altre due hanno bisogno di un ripristino dei calcestruzzi deteriorati. L’intervento su tali passerelle è, dal punto di vista della sicurezza, molto problematico dato che non si possono usare impalcature e nel caso di utilizzo di ponti aerei si presenta un’ ulteriore difficoltà dovuta alla non perfetta verticalità dello sbarramento essendo a doppio arco-gravità. Inoltre, l’impianto di illuminazione esterno non è funzionante ed ha bisogno di un adeguamento con l’installazione di un nuovo impianto con plafoniere stagne.

Corpo diga

Il corpo  diga  è all’interno percorso da tre  cunicoli orizzontali di ispezione, da  un cunicolo corrente il giunto perimetrale di  pulvino e di un cunicolo detto di iniezione, corrente alla base del pulvino, provvisti ognuno di accesso dall’esterno, atti a permettere, oltre all’ispezione del corpo diga, l’accesso ai punti di istallazione degli apparecchi di controllo e quelli di raccolta e misura delle acque di drenaggio.

Questi cunicoli sono tra loro comunicanti per mezzo di scalini in cemento armato, scale e ringhiere in ferro.

Attività

Rilevazioni periodiche (valori in mc)

  • Anno 2011: Afflussi: 290.901.000 – Deflussi: 339.837.000 – Utilizzo: Potabile (104.130.000), Irriguo (48.150.000)
  • Anno 2012: Afflussi: 245.724.000 – Deflussi: 222.595.000 – Utilizzo: Potabile (104.065.000), Irriguo (50.400.000)
  • Anno 2013: Afflussi: 395.315.000 – Deflussi: 406.184.000 – Utilizzo: Potabile (101.961.000), Irriguo (18.900.000)
  • Anno 2014: Afflussi: 257.434.000 – Deflussi: 279.548.000 – Utilizzo: Potabile (97.778.000)
  • Anno 2015: Afflussi: 271.171.000 – Deflussi: 273.460.000 – Utilizzo: Potabile (102.277.000), Irriguo (12.600.000)

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